Baseball e fatture false

Baseball e fatture false

Operazione “Fuori campo”: l’udienza preliminare si tiene il 22 settembre. Tra gli altri sono imputati tre ex presidenti Orioles
di Pierluigi Sposato

Una partita di baseball allo stadio Jannella
GROSSETO. Ci sono i tre ex presidenti, ci sono vari amministratori, ci sono imprenditori. In tutto sono 22. Per loro l’inchiesta “Fuori campo” – dichiarazioni dei redditi, fatture relative a operazioni inesistenti – è arrivata alla fissazione dell’udienza preliminare. Il 10 settembre gli indagati e i loro avvocati dovranno presentarsi davanti al giudice Valeria Montesarchio, che deciderà se accogliere o no la richiesta di processo avanzata dal sostituto procuratore Marco Nassi, che aveva coordinato le indagini della guardia di finanza insieme all’allora procuratore capo Francesco Verusio.

L’udienza ci sarà per Claudio Banchi e i suoi successori Roberto Ferri e Armando Cipolletti: tutti e tre hanno ricevuto notizia della fissazione, altre notifiche sono in corso. Claudio Banchi è chiamato in causa perché rappresentante pro tempore della Asd Baseball club Orioles, in concorso con Raffaele Santoro, nel cui studio commerciale erano depositate le scritture contabili della società sportiva, nonché consulente fiscale e intermediario nella trasmissione della dichiarazione dei redditi.

Evasione delle imposte o dell’Iva è l’imputazione, per quanto riguarda Unico 2008 e Unico 2009. Ai due sono contestate una ventina di fatture che secondo l’accusa sarebbero relative a operazioni inesistenti: dai 40mila ai 156mila euro. Banchi deve anche rispondere dell’emissione in proprio di un’altra ventina di fatture, dai 10mila ai 96mila euro. Avrebbe distrutto una fattura, non avrebbe versato l’Iva per 77mila euro, avrebbe fornito dolosamente alle banche notizie false per ottenere linee di credito in favore di alcune aziende, avrebbe formato alcune false fatture di acquisto nei confronti di tre aziende, i cui responsabili avevano sporto querela. Dice tra gli altri l’avvocato di Santoro, Alessandro Maria Lecci: «Siamo certissimi di riuscire a dimostrare la totale estraneità a fatti». Altri avvocati preferiscono non rilasciare dichiarazioni.

Roberto Ferri era stato presidente dal 2009 al 2011: gli viene contestata l’omessa presentazione delle dichiarazioni per l’anno 2009, con evasione di quasi 120mila euro; anche a lui la Procura contesta le fatture per operazioni inesistenti (tre, tra i 36mila e i 180mila euro) e la distruzione di una quarta fattura intestata sempre alla stessa srl.
Dal settembre 2009 era diventato presidente Armando Cipolletti: omessa presentazione della dichiarazione 2010, è la contestazione iniziale, per un’evasione di 230mila euro più 167mila di Iva. Per lui non ci sono contestazioni di fatture.
Entrano poi in campo, secondo l’accusa, anche molte realtà imprenditoriali locali, i cui titolari sono chiamati a rispondere di evasione delle imposte a causa della mancata presentazione delle dichiarazioni e di aver emesso o rilasciato fatture in numeri e di importi variabili a seconda dei casi. Di molte di queste fatture il cliente era la società Bbc Servizi srl in liquidazione di Ernesto Croci e la stessa società avrebbe commesso irregolarità emettendo fatture (periodo 2006-2009) alcune delle quali anche nei confronti della Asd Baseball Club Orioles.
Un intreccio di documentazione che vede comparire fatture da poche centinaia di euro a svariate decine di migliaia di euro. Comparire oppure scomparire, perché in molti casi la magistratura contesta la distruzione o occultamento, comunque un condotta che non avrebbe consentito di ricostruire i redditi o il volume di affari.
In un caso è contestato anche l’esercizio abusivo dell’attività di mediatore creditizio, senza che vi fosse stata l’iscrizione nell’elenco apposito. Si tratta del caso di Silvia Maria Ada Sacco, amministratore con Claudio Alluni della Paradise srl (quest’ultimo è imputato anche per fatti riguardanti la

Studio Immagine): per Sacco la contestazione della mediazione abusiva è contestata in relazione alla qualità di titolare della Nuova Immagine. Nei guai è finito anche il commercialista che aveva dichiarato alla Camera di commercio che l’imprenditrice possedeva l’iscrizione all’apposito albo.

Tagsbaseballprocessi30 maggio 2015
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